La Fiorista

Le piante in vacanza

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Se l’assenza da casa deve durare solo pochi giorni, non è il caso di preoccuparsi, un controllo prima della partenza è di solito sufficiente, se è umida lasciatela fino al vostro rientro. Posizionatela in una stanza fresca e se è possibile con un po’ di luce.
Mentre se dovete assentarvi per periodi più lunghi, conviene improvvisare sistemi di auto irrigazione. Per esempio, si possono acquistare una stuoia di feltro dove poter appoggiare le piante. In questo caso l’estremità della stuoia rimane a bagno (questo lavoro può esser fatto in un lavandino con scolapiatti) e il restante della stuoia, rimane per capillarità, sempre umido. Oppure, utilizzando degli stoppini che conducano l’acqua, sempre per capillarità da un contenitore pieno d’acqua alla superficie dei vasi sistemati a un livello inferiore. Se malgrado tutte le precauzioni al vostro rientro trovate una pianta con il terriccio totalmente asciutto, la prima cosa da fare per tentare di salvare la pianta è di immergere il vaso in un recipiente riempito d’acqua, fino a che le bollicine d’aria cessano di salire dal terriccio, poi lasciare scolare l’eccesso di acqua. Mentre il vaso è nel contenitore d’acqua spruzzate il fogliame. Questo trattamento a immersione giova comunque alla maggior parte delle piante durante l’estate, anche se non ne hanno disperatamente bisogno. Ogni pianta si sviluppa meglio a una determinata temperatura. La maggior parte delle piante possono, tuttavia, tollerare temperatura superiore o inferiore a quegli ideali, ma finiscono per morire se esposte per lunghi periodi a temperature che oltrepassano una certa fascia di tolleranza. Per le piante d’appartamento le temperature più favorevoli sono in media.
18-20°c. Questa media si dovrebbe mantenere tutto l’anno negli appartamenti e zone temperate. Ormai constatato il livello di temperatura in casa per la pianta, fate molta attenzione alle correnti d’aria. Quando il tempo è freddo, una pianta in vaso collocata vicino ad una finestra, può essere sottoposta a correnti d’aria o a spifferi. Le porte e finestre che chiudono male possono essere fonte di correnti d’aria, e alle piante collocate vicino a caloriferi o a tubi d’acqua calda e secca gli si possono danneggiare le foglie. Ora passiamo alla concimazione delle piante. Sono tre gli elementi chimici essenziali allo sviluppo equilibrato di tutte le piante: azoto, potassio e fosforo. L’azoto è essenziale per lo sviluppo dei fusti e delle foglie e alla produzione di clorofilla. Il fosforo stimola la formazione di radici sane. Il potassio è necessario per la formazione di fiori e di frutta. In aggiunta a questi tre importanti elementi le piante hanno bisogno in quantità inferiore anche di microelementi. Le piante appena comprate o appena rinvasate non richiedono una concimazione immediata.
Una pianta messa a dimora in un terreno non dovrebbe chiedere concimazione per circa tre mesi, perché il terreno contiene già minerali. Mentre per la pianta in vaso la somministrazione del fertilizzante dovrebbe iniziare dopo due mesi. Non somministrare ad una pianta fertilizzante perché sembra malaticcia, il fertilizzante è un nutrimento non una medicina. Perciò prima di concimare una pianta che ci sembra in cattivo stato, controllare se l’inconveniente non sia dovuto ad un eccesso di irrigazione, o da correnti d’aria o a temperature non adeguate. Per mantenere una pianta sana è sufficiente, di solito, nel periodo vegetativo (dalla primavera all’autunno)somministrarle dalle 3 alle 4 volte un fertilizzante universale.

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